mercoledì 22 luglio 2015

Indovina chi viene a cena

A proposito della sentenza della corte di Strasburgo sui diritti LGBT in Italia e sulle unioni civili mi torna alla mente questo film del 1967: Indovina chi viene a Cena in cui non solo si parla del rapporto tra bianchi e neri ma anche del rapporto generazionale e riporto il dialogo tra il padre e il figlio di colore che discutono a proposito del matrimonio con la ragazza bianca.

Dialogo



Padre (Roy Glenn):

E io ti dico che lui è contrario, quasi quanto me se non di più! 
Insomma tu devi starmi a sentire John.
Guarda che io non voglio insegnarti come devi vivere, ma non l'avevi mai fatto uno sbaglio cosi grosso, lo sai bene che sei stato l'orgoglio mio e di tua madre dal momento che sei nato, ma adesso non sai quello che fai!
Questa faccenda qui è successa troppo alla svelta l'hai detto tu, fermati  un momento a riflettere perbacco, hai pensato a quello che dirà la gente di te? In sedici o diciassette stati d'America sarebbe un reato, sareste criminali. 
E anche se le cambiano le leggi, non cambierebbe come la pensa la gente su quest'argomento, per uno come me che ha rigato dritto per tutta la vita sarebbe una cosa dell'altro mondo. Capisci?

Figlio (Sidney Poitier): " Questa cosa, spetta a me deciderla, quindi sta zitto e fammi pensare!

Padre: Non ti permettere di parlare cosi, tu non hai il diritto di tapparmi la bocca dopo tutto quello che ho fatto per te, tu lo sai bene quanto lo so io. Si lo so bene cosa sei e dove sei arrivato. Ma io mi sono ammazzato per guadagnare i soldi che servivano per farti studiare. Lo sai quanta strada ho fatto con la borsa a tracolla in trent'anni? Settantacinquemilamiglia! E la sera zappavo la terra, per non far lavorare te e pagare i libri su cui dovevi studiare.
Le volte che tua madre aveva bisogno di qualcosa li spendeva per te, e non erano lussi mio caro: parlo di un vestito decente o di un cappotto. E adesso vuoi dirmi che questo non conta? Gli vuoi le vuoi spezzare il cuore?
Me ne infischio di quello che dice tua madre, avrà perso la testa anche lei, qui c'e l'ha vediamo tra me e te.

Figlio: Questa è la prima cosa sensata che hai detto stasera! C'e l'ha dobbiamo vedere tra noi.

Padre: Si allora io....

Figlio: Tu hai già detto quello che dovevi dire. Adesso parlo io! Tu hai detto che non mi vuoi insegnare come devo vivere, e finora cosa hai fatto?
Mi hai detto quali diritti ho e quali diritti non ho, quello che ti devo per ciò che hai fatto.

Ma lo sai cosa ti dico? Che io non ti devo niente
Se con la borsa a tracolla tu avessi fatto un milione di miglia, avresti fatto quello che dovevi fare: perché mi ci hai messo tu a questo mondo e da quel giorno tu mi dovevi tutto ciò che potevi darmi, e io lo dovrò a mio figlio se ne avrò un altro. 

Ma io non sono tuo, tu non puoi dirmi né dove né quando sto sbagliando, ne puoi tentarmi di farmi vivere secondo le tue regole, perché tu non sai nemmeno chi sono io,  Papà, non sai nemmeno quali sono i miei sentimenti e  cosa penso, se te l'ho dovessi spiegare non basterebbe tutta la vita per capirlo.

Tu hai 30 anni più di quelli che ho io Papà, tu e la tua sciocca generazione credere che quello che è stato per voi dovrà essere sempre, e finché tutta la vostra generazione non sarà sottoterra non riusciremo a levarci dal groppone il vostro peso morto, insomma ti devi togliere dal mio groppone.

Papà, ...papà insomma io sono tuo figlio ti voglio bene, te ne ho sempre voluto e te ne vorrò sempre, ma tu ti consideri un uomo di colore mentre io invece mi considero un uomo.
Adesso io devo prendere una decisione, la devo prendere da solo e devo fare alla svelta, quindi potresti andare fuori a badare alla mamma.



lunedì 13 luglio 2015

La Vittoria di Pirro dell'Europa #Thisisacoupe

« Gli eserciti si separarono; e, da quel che si dice, Pirro rispose a uno che gli esternava la gioia per la vittoria che "un'altra vittoria così e si sarebbe rovinato". Questo perché aveva perso gran parte delle forze che aveva portato con sé, quasi tutti i suoi migliori amici e i suoi principali comandanti; non c'erano altri che potessero essere arruolati, e i confederati italici non collaboravano. Dall'altra parte, come una fontana che scorresse fuori dalla città, il campo romano veniva riempito rapidamente e a completezza di uomini freschi, per niente abbattuti dalle perdite sostenute, ma dalla loro stessa rabbia capaci di raccogliere nuove forze, e nuova risolutezza per continuare la guerra. »
(Plutarco)





Dopo un incredibile vertice a Bruxelles durato 17 ore con tutti i capi di stato europei, BCE e FMI alla fine la Grecia capitola, accetta tutto; Tsipras si è arreso alle richieste europee per un terzo piano di 86 miliardi di euro di aiuti la Grecia affinché Atene resti nell'euro. Un'offensiva di sei mesi contro l'austerità di ispirazione tedesca, l'oligarchia e i potentati economici,  il premier è riuscito solo ad far sprofondare nel caos economico il suo paese e ad inimicarsi i suoi partner europei, senza ottenere alcun compromesso per salvare la faccia esce da Eroe sconfitto e solitario con il compito di far approvare in soli 3 giorni misure durissime e umilianti al parlamento Greco ma sopratutto al paese e alla gente già ricattata dalla chiusura della Banche.

Ora: non si tratta nemmeno di difendere l'orgoglio dall'umiliazione. Si tratta di sopravvivere e resistere di fronte a chi ti ha giurato morte politica solo perché sei recalcitrante e non allineato rispetto ad una politica - l'austerity - di cui tutti oggi riconoscono i limiti, tranne quei pochi che se ne avvantaggiano. Può farlo ancora Tsipras? O potrà farlo un altro di Syriza? Può nascere un governo tecnico in Grecia? E con un governo tecnico come sarà l'ordine pubblico nelle piazze dopo che quelle stesse piazze hanno festeggiato il loro 'Oxi', piene zeppe, solo una settimana fa?

Probabilmente Tsipras dovrà lasciare il Governo e ne verrà formato uno di unità nazionale, scavalcando di fatto la volontà popolare, ed è probabile che ci saranno rivolte e disordini, insomma i cittadini europei si svegliano come "sorvegliati europei" con governanti decisi a Bruxelles, credo che sia chiaro a tutti che la partita è persa.

E' sotto gli occhi di tutti che l'unione cosi com'è non funziona, il blocco dei paesi ricchi ha detto di no, siamo in mano a credenti nella religione dell'austerità che di fatto non porterà alcun benessere alla Grecia che sta di fatto distruggendo l'unità Europea.

Non credo che alla prossima tornata elettorale i cittadini europei dimenticheranno questo episodio; il senso è questo o ti allinei o sei fuori, e questa volta ha pagato uno stato molto debole, sotto ricatto economico senza un piano alternativo ma si poteva fare altrimenti?

Molti errori sul terreno, giocare a poker senza avere le carte giuste e la capacità di bluffare è mancata ai greci, forse sarebbe stato meglio uscire dall'Euro e tenere una sovranità nazionale; Ma Tsipras  che ha sorpreso tutti con il referendum può nuovamente ribaltare tavolo? E chissà se ancora può farlo, pur avendo firmato a Bruxelles. Chissà: questa storia è un teatro dell'assurdo che permette di immaginare la qualunque, intese e dietrofront, feste in piazza e depressione. L'unico dubbio è che pur di non dargliela vinta, la Germania e la compagnia dei falchi potrebbero persino accettarla la Grexit. Ma la Grecia dopo qualche anno di stenti serissimi, si riprenderebbe, dicono gli esperti. Il problema resterebbe tutto interno all'Eurozona, che potrebbe anche deflagrare. E non solo perché i movimenti politici che cavalcano la situazione per sottolineare la fine del sogno europeo  che si ostina a definirli sbrigativamente come 'populisti' ma soprattutto per l'assoluta incapacità dei partiti tradizionali, Ppe e Pse, di tenerla unita, riformarla e alzare la voce a dovere con la Germania.

La Germania ha vinto giocando dividendosi il ruolo di buono e cattivo tra Angela Merkel e Wolfgang Schauble, ma anche il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel, pur socialista, hanno lavorato fin dal primo momento per soffocare ogni tipo di dissenso, non esiste nessuna discussione se sono in ballo interessi economici; si è passati anni a far credito ai greci facendogli comprare ogni tipo di bene francese o tedesco anche armi del tutto inutili e ora bisogna stare zitti e pagare magari in ginocchio. #Thisisacoupe, 'questo è un golpe', tuonano sui social, indovinando la sostanza delle cose in salsa Europea: senza carri armati. 

Il Bottino ottenuto è l’assurda lista di richieste totalmente distruttive che le cancellerie europee hanno subito presentato alla Grecia senza possibilità di riflessione e scelta. Rapisce la dignità e sovranità nazionale, e cancella ogni possibilità di ripresa in Grecia e sottolinea la cura durissima dell’austerità  del quale non si vede la fine. Non solo alla Grecia viene dettato un particolare assetto socio-economico senza lasciarle neppure la scelta delle virgole. Non solo non si offre ancora, in cambio, alcuno sconto sul debito (impagabile), trattandosi di pre-condizioni per future trattative. Ma anche tutti gli asset principali dello Stato greco verrebbero espropriati, a saldo (“a garanzia”) di una quota di debito, tolta la quale il debito resterebbe insostenibile e i greci ‘schiavi’ dei creditori.

Che i debiti greci non fossero rimborsabili lo sapevano tutti già nel 2010 (grazie al Fmi). Perciò se gli andamenti del debito fino al 2009 sono da imputare a greci e banche, gli sviluppi successivi – accollare i debiti ai cittadini europei, aumentare il debito totale, imporre ai greci un’assurda austerità che ha distrutto il valore dei nostri crediti – sono da imputare unicamente ai governi europei. Ma l’Eurogruppo a trazione tedesca rifiuta ogni responsabilità per le politiche depressive impartite. Dare tutta la colpa ai greci serve a proteggere l’ideologia dominante: se le cose vanno male non è colpa nostra. Ed a manipolare l’elettorato: fingono di difendere i nostri soldi mentre li gettano via in malo modo.

Del resto tutti hanno firmato gli accordi per la costituzione della BCE e si prende atto che le nazioni debitrici dell’Eurozona sono alla completa mercé dei creditori, la quale subordina la sua collaborazione monetaria con la nazione debitrice alla soddisfazione delle istanze dei suoi creditori.

Quindi credo e spero che la partita non sia finita, e non lo è di fatto, i nostri carissimi governanti europei adesso imporranno al parlamento di Atene di votare in 3 giorni il tutto, cambieranno il loro governo e con altrettanti voti in altri parlamenti ci sommergeranno di altro debito greco spalmandolo sull'intera Europa..... ma ne vale la pena?

mercoledì 8 luglio 2015

E' il capitalismo bellezza!

"L'anno scorso, signore e signori, il 40% di tutti i profitti societari americani era costituito da proventi finanziari, non dalla produzione o da qualcosa che avesse comunque a che fare con le necessità delle persone. La verità è che ci siamo tutti dentro. Banche, consumatori, tutti muoviamo la giostra dei soldi. Prendiamo 1 dollaro, lo pompiamo di steroidi e lo chiamiamo "leva finanziaria", io invece lo chiamo "finanza dopata". Ero considerato un uomo piuttosto sveglio nel mio ambiente, e forse sono stato dentro troppo a lungo, però la prigione può anche essere una salvezza; guardi oltre le sbarre e dici "Ehi, ma là fuori sono diventati tutti matti?!". E' chiaro come il sole, basta fare un po' di attenzione: la madre di ogni male di oggi è la speculazione, il debito indotto. In conclusione il vero nemico è il prestito, è ora di riconoscere che è un biglietto sicuro per la bancarotta, senza ritorno. E' sistemico, maligno, ed è globale come il cancro. E' una malattia, e dobbiamo combatterla." (Gordon Gekko)


Mentre in Europa viviamo la tragedia Greca incapaci dei necessari gradi di libertà per soluzioni alternative di tipo politico alla svelta, perdendo il vero obiettivo dell'Unione Europeo e della alleanza amicizia e solidarietà tra popoli; ma è pure vero l'economia finanziaria e la speculazione che dettano le leggi.

La speculazione ha portato alla perdita da metà giugno a oggi di circa il 30% della capitalizzazione a Shanghai ha perso il 6 % insieme ad Hong Kong. 
Ma cosa è capitato? Quale cambiamento è intervenuto nelle borse orientali? Semplice il capitalismo la speculazione l'avidità e di conseguenza la bolla speculativa che ha arrestato la crescita. Si è verificato quello che si è verificato in tutti i paesi occidentali la corsa all'oro rappresentato dai facili e istantanei guadagni che hanno portato a molti risparmiatori ( a Shanghai si parla di circa 90 Milioni di persone che hanno investito in titoli) hanno chiesto dei prestiti per investire in borsa e da qui le speculazioni... diciamo prove tecniche di liberalizzazione e capitalismo.

La borsa cinese è cresciuta del 150 % dall'inizio dell'anno e questo perché piccole aziende si sono quotate nonché l'attrazione dei piccoli risparmiatori che hanno cominciato ad investire, ed ecco le perdite fatte per il 40 % delle piccole smallcap (745 aziende che costituiscono il 26 % del listino) che il governo cinese ha sospeso dal listino nei giorni scorsi per evitare perdite peggiori.

L'autorità cinese che regola il mercato borsistico (China Securities Regulatory Commission) ritiene che sui mercati sta prevalendo "il panico irrazionale". La Banca Centrale cinese, riferisce l'agenzia ufficiale Xinhua, ha annunciato che garantirà la liquidità necessaria per stabilizzare i mercati borsistici cinesi e per scongiurare rischi sistemici. Da Pechino giunge un ulteriore segnale: la Commissione che controlla i 112 colossi imprenditoriali di proprietà dello Stato ha ordinato loro di non vendere azioni loro o delle loro controllate "durante questa inusuale volatilità" del mercato. 
Il governo cinese è quindi corso ai ripari cercando di evitare questo corto circuito rappresentato dalla imminente liberalizzazione delle aziende di stato e la bolla imminente; ha effettuato azioni di bonifica economica sui governi locali e per eventuali showdown bancari ha immesso sul mercato enorme liquidità in moneta cinese, proteggendo anche gli stessi broker impedendo loro di vendere per avere maggior liquidità e prevenire di fatto vendite incontrollate. Di fatto sono state congelati i nuovi piazzamenti in borsa tutto ciò per preparare stabilmente al libero mercato.

A gettare però benzina sul fuoco ci stanno pensando inoltre le banche d'affari americane che vendendo titoli cinesi, sotto la guida del governo indispettito dall'allineamento di Pechino a Mosca e dal mancato accordo dei 

Quale cambiamento sta avvenendo in Cina per questo cambio di rotta economico? Semplice il cambio  del ciclo economico cinese o meglio la fase due del suo sviluppo, da paese produttore a paese consumatore, l'eccessiva liquidità ha portato a investimenti sulla totale automazione robotica di molte fabbriche per soddisfare i crescenti consumi interni e sicuramente ad un paese produttore e manifatturiero di alta qualità come il nostro l'ascesa di nuovi ricchi apre nuovi scenari economici su larga scala.

Le Borse del Vecchio continente si muovono lungo uno sentiero sempre più stretto dove a farla da padrona è la volatilità dalla quale trarre vantaggio sono solo gli speculatori. D'altra parte per gli investitori la ripresa economica è minacciata a oriente dallo Cina e a occidente dalla Grecia. Sullo sfondo, poi, resta l'incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve che fino ad oggi a sostenuto la crescita americana con tassi fermi a zero da anni: adesso, però, il governatore Janet Yellen vorrebbe iniziare la stretta monetaria. Aumentando l'incertezza dei listini. 

La crisi finanziaria in Cina è, secondo un'analisi del Daily Telegraph, il vero problema, rispetto "pantomima greca". Secondo Jeremy Warner, vicedirettore del Telegraph, "mentre gli occidentali si stanno concentrando sulla Grecia, una crisi finanziaria potenzialmente molto più significativa si sta sviluppando dall'altra parte del mondo. Quella che alcuni stanno iniziando a chiamare il 1929 cinese", da nome della più celebre crisi economica del secolo scorso, "che innescò la grande depressione".

Malgrado questi annunci, la Borsa di Shanghai ha solo leggermente limato le perdite, attestandosi attorno a -4%, per poi invertire nuovamente la rotta e chiudere in calo in calo del 5,90%. Panic selling anche ad Hong Kong, con l'indice Hang Seng che cede il 7,7% dopo aver toccato un minimo dell'8,3%. Si tratta del peggior calo dall'ottobre 2008, stagione del fallimento della Lehman Brothers.

Ma del resto questo è il capitalismo!




martedì 7 luglio 2015

Lezioni Greche di democrazia

«La libertà non è una cosa che si possa ricevere in regalo. Si può vivere anche in paese di dittatura ed essere libero, a una semplice condizione, basta lottare contro la dittatura. L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, è libero. L'uomo che lotta per ciò che egli ritiene giusto, è libero. Per contro, si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiormente pigri, ottusi, servili, non si è liberi; malgrado l'assenza di ogni coercizione violenta, si è schiavi. Questo è il male, non bisogna implorare la propria libertà dagli altri. La libertà bisogna prendersela, ognuno la porzione che può.» Ignazio Silone

Indipendentemente dal risultato del referendum che ha respinto la piattaforma della Troika (BCE, FMI e CE) rafforzando il governo Greco che, indipendentemente dalla reale capacità di gestire il paese, si sta dimostrando composto di politici acuti e le dimissioni del ministro Varoufakis lo dimostrano perchè allontanando formalmente la radicalizzazione del  negoziato ormai arenato, di fatto riporta in discussione il tema della democrazia dei popoli e sposta il tema da economico a politico.
La piccola Grecia ha sottolineato con questo "OXI" il rifiuto a un Europa di potentati economici, incapaci di pensare al futuro e alle visioni e i nuovi equilibri che si stanno formando. L'Europa è una vecchia signora che non ha più vitalità e i suoi politici sono i moderni gabellieri dell'imperatore che sanno solo chiedere sacrifici e tasse senza costruire nulla, una macchina talmente complessa che serve solo a se stessa. 
La cosa incredibile è che da ricattati e all'angolo sono riusciti a esporre i punti deboli dell'avversario minando alla stabilità della moneta unica che esiste su trattati incompleti e concepiti solo per gli addetti ai lavori senza alcun tipo di consenso popolare. E quindi ecco le turbolenze finanziare, l'incidenza sui tassi l'innalzamento dello spread tutto quello che a noi italiani non serve e dopo quello che si è fatto in termini di rinunce non ci meritiamo.

La speranza di tutti sicuramente non è quella di una uscita né dall'unione monetaria né dall'unione europea, siamo realisti è solo debito e come in tutte queste situazioni i colpevoli che sono quei Greci bricconi che hanno fatto credere al loro popolo che potevano vivere ben al di sopra delle proprie possibilità non facendo nessun tipo di riforma e che spesso si sono fatti ingannare dietro qualche bustarella a comprare forniture militari da francesi o tedeschi del tutto inutili; la situazione sicuramente si sistemerà in qualche maniera qualcuno ci rimetterà molti soldi come noi italiani che nella redistribuzione del debito greco non avevamo alcun credito nel 2009 e ora ne abbiamo per 42 miliardi di euro, si faranno tagli e cosi via, questa diventerà materia per tecnici ed economisti ma il punto è ovviamente politico. Come giustificare questo ai tedeschi concordi a far fuori la Grecia, come con gli olandesi scottati già dal fallimento dell'Islanda e come evitare effetti domino di paesi insofferenti all'austerità come Italia, Spagna Irlanda e Portogallo? 

I nostri grandissimi protagonisti devono lasciare i tavoli economici e fare i politici, correggere i peccati di omissione, l'eccesso di rigore che in periodi di crisi non serve a nulla e creare uno spirito solidale democratico. Oggi la maggior parte dei cittadini europei sono ormai euro-scettici e stanchi di un rigore che in 7 anni non ha portato a nulla se non a far aumentare il PIL tedesco, ma ovviamente non siamo tutti tedeschi.

La Grecia vuole un tavolo per risolvere i suoi problemi, bene l'europa sicuramente sarà capace di indicare cosa e come fare, facendo, come fanno i bravi genitori con i loro figli più discoli, da protezione e da guida verso il futuro, non sicuramente con misure che sono state percepite dal popolo greco come punitive.

I popoli Europei vogliono un tavolo per parlare di sviluppo e crescita e per fare ciò è necessario uniformare tutti i sistemi europei di assistenza tassazione e previdenza nonché lavoro in un unico sistema o in sistemi molto simili fra loro, poiché l'unione in catene non serve a nessuno, si deve parlare di lavoro, di crescita e solidarietà, si deve parlare di politica estera comune, combattere i vari terrorismi e provvedere alle emergenze umanitarie che sfociano nell'immigrazione.

Senza quei tavoli i popoli come quello greco cominceranno a dire di NO, e ambiranno solo alla loro sovranità nazionale, mandando in frantumi decenni di sforzi per creare una federazione di grandi nazioni.

mercoledì 1 luglio 2015

GREXIT, Tutto ciò che non è l'idea di EUROPA

"Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i beni altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti. (480 a C)" in greco moderno grazie al mio amico Anastasio "Αν γνώριζες τι σημαίνει έντιμος τρόπος ζωής, θα αρνιόσουν να επιθυμήσεις τα αγαθά των άλλων. Για μένα είναι προτιμότερο να πεθάνω για την ελλάδα, παρά να βασιλεύσω πάνω στους συμπατριώτες μου!"  

Fu quello che Leonida re di Sparta disse a Serse in risposta alla sua offerta... ovviamente sappiamo tutti come è andata, ma quella è un impresa storica impressa nei secoli nelle future generazioni.

La Grecia è la culla della civiltà moderna, nonché una nazione a cui sono molto grato non solo per i miei natali molto lontani ma per l'anno in cui lavorando apprezzai la loro ospitalità e carattere e la loro similitudine con la mia terra: La Sicilia; da qui la celebra frase che usano spesso "Una faccia, una razza".
Cosa è oggi la Grecia moderna? E' una nazione di frontiera in tutti i sensi, e il passaggio ad Est dell'Europa, è l'ultima nazione del mediterraneo, procedendo verso est, che rimane non solo cristiana, ma occidentale; è il crocevia delle varie culture orientali dove si può capire meglio il senso della gente del mediterraneo, dove si capisce il senso della frase romana Mare Nostrum. Per i Romani un impero/repubblica senza la Grecia non aveva senso, ricordiamoci che appena i nostri avi varcarono il mar Ionio la civiltà da Romana diventò Greco-Romana. Ma dopo secoli cosa significa quello che sta succedendo ora? Ripassiamo velocemente il passato prossimo:

  • Il Trattato di Maastricht, o Trattato dell'unione europea, è un trattato che è stato firmato il 7 febbraio 1992 a Maastricht nei Paesi Bassi dai dodici paesi membri dell'allora Comunità Europea, oggi Unione europea, che fissa le regole politiche e i parametri economici necessari per l'ingresso dei vari Stati aderenti nella suddetta Unione. 
  • Viene stabilita la moneta unica con i cambi e alcuni parametri economici per aderire all'unione monetaria.
  • L'italia fa cure da cavallo e l'impossibile per entrarvi anche perché all'inizio degli anni 90' abbiamo subito delle vere e proprie tempeste monetarie e l'instabilità politica ha fatto il resto.
  • La Grecia riesce ad aderire, ma con la crisi economica che inizia nel 2008 inizia la crisi del debito sovrano europeo e in particolare di quello Greco. La crisi inizia ufficialmente nell'autunno del 2009, quando il neo primo ministro George Papandreou rivela pubblicamente che i bilanci economici inviati dai precedenti governi greci all'Unione europea erano stati falsificati con l'obiettivo di garantire l'ingresso della Grecia nella Zona Euro.
A questo punto vista l'instabilità della zona Euro dovuta sia alla crisi economica che a quello degli stati sovrani L'eurogruppo insieme con il Fondo Monetario (FMI) e la BCE decide di salvare la Grecia dal fallimento con una cura da cavallo che porta parte della popolazione alla povertà. 
Intanto il debito Greco sovrano viene raccolto dalla banche tedesche e francesi che costituivano i maggior creditori e comprati dalla stessa BCE costituendo uno scudo salvastati, il tutto sotto la regia dell'ottimo Mario Draghi contro il volere di tedeschi e in parte francesi.

Dopo numerose votazioni e governi instabili, il 25 gennaio 2015, Alexis Tsipras, capo del partito SYRIZA, viene eletto nuovo capo del governo con il 36,34% dei voti e 149 seggi. Tsipras, incaricato di negoziare con la BCE, il FMI e la CE il pagamento del debito greco, fallisce nell'intento, in quanto le condizioni imposte dai creditori sono definite "umilianti" per il popolo greco e porterebbero ad una "nuova crisi depressiva" l'economia del paese, in quanto fondate sui tagli e sull'austerity. Tsipras a fine giugno 2015, con un discorso alla nazione in cui cita Roosevelt, decide di indire un referendum per il 5 luglio 2015, sul quale gli elettori saranno chiamati ad accettare o rifiutare le proposte di ristrutturazione del debito fornite dai creditori.

Dal punto di vista politico trovo la mossa di Tsipras perfetta, riceve un mandato dal popolo per contrastare l'egemonia di "bachieri e interessi economici", non si arriva a un accordo (per esperienza personale parlare e discutere con un greco è una cosa che non auguro a nessuno l'ho fatto per lavoro e so cosa significa!!!) e quindi rimette al popolo la possibilità di decidere il suo futuro, un futuro molto nero comunque, bisogna decidere se far fallire uno stato (che in effetti da un punto di vista economico non ha poi questa rilevanza, il suo PIL è un terzo della nostra Lombardia, i soldi persi in questi giorni nelle borse sono di molto superiori alla totalità del debito Greco) con le conseguenze che comporta o applicare una cura che, come si è dimostrato in questi anni, di fatto non funziona poiché l'economia greca è fragile basata quasi tutto sul turismo e poche altre voci. 
Qualcuno in questi giorni a pensato all'opportunismo del premier greco, io invece la vedo diversamente la partita è diversa e questo l'hanno capito tutti. 

Ma torniamo al problema principale: La moneta unica e l'unione. In tutti gli stati federati del mondo, come gli USA, è ovvio che ci sono stati più ricchi e stati più poveri è nella normalità! Quindi ecco perchè esiste lo stato federale che provvede a unificare la ricchezza, è uno stato solidale. L'idea di Europa che esiste oggi è lontano da questa, è una europa tedesca, la Germania ha vinto la sua terza guerra mondiale unificando l'Europa a sua immagine dove non c'è uno stato solidale o un'amicizia dei popoli o politica comune, esistono solo accordi economici, credo che un Europa cosi non serva a nessuno dei suoi cittadini serve solo alle Banche e agli interessi di corporazione.

La politica deve tornare a fare da collante e prendere le giuste decisioni, vogliamo una moneta unica? Il patto di stabilità cosi comè è fatto non va bene, serve la creazione di strutture uniche (ovviamente si è pensato subito a fare una banca .... mi sembra ovvio!), quindi bisogna rendere uniche tutte le voci di spesa degli stati sovrani con un unica amministrazione (come la BCE ad esempio). Quali sono le voci comune di tutti questi nostri stati assistenziali europei che gravano sul bilancio statale? Sanità, Pensioni, stato sociale e quindi contratti di lavoro collettivi, prestiti alle imprese etc.... ma questo significa sicuramente togliere sovranità agli stati è vero ma subire un continuo commissariamento e presentare ogni anno i conti tagliando non è forse lo stesso. Che senso ha avere una moneta comune se poi non posso effettuare tutte le azioni correttive che poteva fare uno stato sovrano quando la moneta era nazionale. 

Visto che i nostri politici si sono preoccupati di disegnare una gabbia senza chiavi e vie di uscita non ci rimane altro da fare; oppure la terza via si esce dalla moneta unica.

Ecco la cosa che fa più terrore a tutti i nostri politici europei (ovviamente i nostri politici si guardano bene da farsi vedere a BXL ...meglio un tweet in inglese cosi ... ) è quello di far decidere alla popolazione che ha da sempre subito i trattati senza essere mai stata consultata, fa paura l'uscita della grecia perchè sancisce il fallimento dell'attuale progetto europeo germanocentrico con la possibilità che altre nazioni ne seguano l'esempio.

Altra considerazione: Scrivevo prima che la Grecia è il confine, cosa succederebbe se il nostro confine naturale sparisse? Magari colonizzato dalla Cina o dalla Russia o chissà da qualche fondo sovrano di ABU DABI? 

I nostri politici (eleggere Jean-Claude Juncker conservatore e rappresentante dei poteri forti è stata una scelta che sottolinea cosa succede ormai in Europa) dovrebbero ipotizzare un futuro avere la capacità di poterlo costruire, invece sono diventati dei gabellieri al servizio dei potentati. Una occasione persa.