lunedì 13 luglio 2015

La Vittoria di Pirro dell'Europa #Thisisacoupe

« Gli eserciti si separarono; e, da quel che si dice, Pirro rispose a uno che gli esternava la gioia per la vittoria che "un'altra vittoria così e si sarebbe rovinato". Questo perché aveva perso gran parte delle forze che aveva portato con sé, quasi tutti i suoi migliori amici e i suoi principali comandanti; non c'erano altri che potessero essere arruolati, e i confederati italici non collaboravano. Dall'altra parte, come una fontana che scorresse fuori dalla città, il campo romano veniva riempito rapidamente e a completezza di uomini freschi, per niente abbattuti dalle perdite sostenute, ma dalla loro stessa rabbia capaci di raccogliere nuove forze, e nuova risolutezza per continuare la guerra. »
(Plutarco)





Dopo un incredibile vertice a Bruxelles durato 17 ore con tutti i capi di stato europei, BCE e FMI alla fine la Grecia capitola, accetta tutto; Tsipras si è arreso alle richieste europee per un terzo piano di 86 miliardi di euro di aiuti la Grecia affinché Atene resti nell'euro. Un'offensiva di sei mesi contro l'austerità di ispirazione tedesca, l'oligarchia e i potentati economici,  il premier è riuscito solo ad far sprofondare nel caos economico il suo paese e ad inimicarsi i suoi partner europei, senza ottenere alcun compromesso per salvare la faccia esce da Eroe sconfitto e solitario con il compito di far approvare in soli 3 giorni misure durissime e umilianti al parlamento Greco ma sopratutto al paese e alla gente già ricattata dalla chiusura della Banche.

Ora: non si tratta nemmeno di difendere l'orgoglio dall'umiliazione. Si tratta di sopravvivere e resistere di fronte a chi ti ha giurato morte politica solo perché sei recalcitrante e non allineato rispetto ad una politica - l'austerity - di cui tutti oggi riconoscono i limiti, tranne quei pochi che se ne avvantaggiano. Può farlo ancora Tsipras? O potrà farlo un altro di Syriza? Può nascere un governo tecnico in Grecia? E con un governo tecnico come sarà l'ordine pubblico nelle piazze dopo che quelle stesse piazze hanno festeggiato il loro 'Oxi', piene zeppe, solo una settimana fa?

Probabilmente Tsipras dovrà lasciare il Governo e ne verrà formato uno di unità nazionale, scavalcando di fatto la volontà popolare, ed è probabile che ci saranno rivolte e disordini, insomma i cittadini europei si svegliano come "sorvegliati europei" con governanti decisi a Bruxelles, credo che sia chiaro a tutti che la partita è persa.

E' sotto gli occhi di tutti che l'unione cosi com'è non funziona, il blocco dei paesi ricchi ha detto di no, siamo in mano a credenti nella religione dell'austerità che di fatto non porterà alcun benessere alla Grecia che sta di fatto distruggendo l'unità Europea.

Non credo che alla prossima tornata elettorale i cittadini europei dimenticheranno questo episodio; il senso è questo o ti allinei o sei fuori, e questa volta ha pagato uno stato molto debole, sotto ricatto economico senza un piano alternativo ma si poteva fare altrimenti?

Molti errori sul terreno, giocare a poker senza avere le carte giuste e la capacità di bluffare è mancata ai greci, forse sarebbe stato meglio uscire dall'Euro e tenere una sovranità nazionale; Ma Tsipras  che ha sorpreso tutti con il referendum può nuovamente ribaltare tavolo? E chissà se ancora può farlo, pur avendo firmato a Bruxelles. Chissà: questa storia è un teatro dell'assurdo che permette di immaginare la qualunque, intese e dietrofront, feste in piazza e depressione. L'unico dubbio è che pur di non dargliela vinta, la Germania e la compagnia dei falchi potrebbero persino accettarla la Grexit. Ma la Grecia dopo qualche anno di stenti serissimi, si riprenderebbe, dicono gli esperti. Il problema resterebbe tutto interno all'Eurozona, che potrebbe anche deflagrare. E non solo perché i movimenti politici che cavalcano la situazione per sottolineare la fine del sogno europeo  che si ostina a definirli sbrigativamente come 'populisti' ma soprattutto per l'assoluta incapacità dei partiti tradizionali, Ppe e Pse, di tenerla unita, riformarla e alzare la voce a dovere con la Germania.

La Germania ha vinto giocando dividendosi il ruolo di buono e cattivo tra Angela Merkel e Wolfgang Schauble, ma anche il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel, pur socialista, hanno lavorato fin dal primo momento per soffocare ogni tipo di dissenso, non esiste nessuna discussione se sono in ballo interessi economici; si è passati anni a far credito ai greci facendogli comprare ogni tipo di bene francese o tedesco anche armi del tutto inutili e ora bisogna stare zitti e pagare magari in ginocchio. #Thisisacoupe, 'questo è un golpe', tuonano sui social, indovinando la sostanza delle cose in salsa Europea: senza carri armati. 

Il Bottino ottenuto è l’assurda lista di richieste totalmente distruttive che le cancellerie europee hanno subito presentato alla Grecia senza possibilità di riflessione e scelta. Rapisce la dignità e sovranità nazionale, e cancella ogni possibilità di ripresa in Grecia e sottolinea la cura durissima dell’austerità  del quale non si vede la fine. Non solo alla Grecia viene dettato un particolare assetto socio-economico senza lasciarle neppure la scelta delle virgole. Non solo non si offre ancora, in cambio, alcuno sconto sul debito (impagabile), trattandosi di pre-condizioni per future trattative. Ma anche tutti gli asset principali dello Stato greco verrebbero espropriati, a saldo (“a garanzia”) di una quota di debito, tolta la quale il debito resterebbe insostenibile e i greci ‘schiavi’ dei creditori.

Che i debiti greci non fossero rimborsabili lo sapevano tutti già nel 2010 (grazie al Fmi). Perciò se gli andamenti del debito fino al 2009 sono da imputare a greci e banche, gli sviluppi successivi – accollare i debiti ai cittadini europei, aumentare il debito totale, imporre ai greci un’assurda austerità che ha distrutto il valore dei nostri crediti – sono da imputare unicamente ai governi europei. Ma l’Eurogruppo a trazione tedesca rifiuta ogni responsabilità per le politiche depressive impartite. Dare tutta la colpa ai greci serve a proteggere l’ideologia dominante: se le cose vanno male non è colpa nostra. Ed a manipolare l’elettorato: fingono di difendere i nostri soldi mentre li gettano via in malo modo.

Del resto tutti hanno firmato gli accordi per la costituzione della BCE e si prende atto che le nazioni debitrici dell’Eurozona sono alla completa mercé dei creditori, la quale subordina la sua collaborazione monetaria con la nazione debitrice alla soddisfazione delle istanze dei suoi creditori.

Quindi credo e spero che la partita non sia finita, e non lo è di fatto, i nostri carissimi governanti europei adesso imporranno al parlamento di Atene di votare in 3 giorni il tutto, cambieranno il loro governo e con altrettanti voti in altri parlamenti ci sommergeranno di altro debito greco spalmandolo sull'intera Europa..... ma ne vale la pena?

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